"Innamoràti di Napoli": schede di uomini che hanno fatto la storia, propria o del proprio paese, ma sempre con Napoli nel cuore, da chi è nato a Napoli ma è divenuto famoso in Italia (e spesso nel mondo), a chi da Napoli è stato solo adottato, ma, amato dal mondo, ha scelto di amare solo la città di Partenope. L'amore - disse qualcuno - è l'unica cosa che, se condivisa, aumenta; e loro, gli innamoràti di Napoli, hanno portato e portano la passione di questa città e per questa città in Italia e nel mondo. Ma quale Napoli è rimasta loro nel cuore? E quale Napoli tentano di mostrare al pubblico? Questo tenteremo di scoprirlo man mano, con un personaggio per ogni capitolo.
L'innamorato di oggi non ha bisogno di presentazioni, perchè Sal Da Vinci è uno dei cantanti più conosciuti e apprezzati a Napoli e in tutta Italia: attore di film fin da giovanissimo, poi cantante (in questo figlio d'arte) ma anche uomo di teatro, ha raggiunto la ribalta nazionale con "Napule", cantata insieme a Gigi Finizio e Gigi d'Alessio e con il terzo posto al festival di Sanremo del 2009 (col brano "Non riesco a farti innamorare"). Ha recentemente pubblicato il suo nuovo album "Il mercante di Stelle" e sta portando in teatro lo spettacolo "Io + Voi = Noi".
Qual è il luogo più romantico di Napoli, quello che per te rappresenta maggiormente il sentimento dell’amore?
Napoli è tutta bella, sia la parte residenziale, posillipina, sia la parte verace, intensa passionale, aggressiva nel senso buono della parola, del centro storico.
Il nostro centro storico è uno dei più belli dal punto di vista culturale, anche se c’è ancora molto da fare.
Qual è stata la tua esperienza al myth festival?
Il myth festival (a Positano ndr) è stata una bella esperienza, ringrazio chi mi ha voluto fortemente a questa manifestazione, io ho cercato di creare un collegamento fra la tradizione classica ed il mio spettacolo intitolato “ Il mercante di stelle” che è simbolo di sogni.
Quale Napoli porti nel mondo?
Io non faccio molta fatica a portare Napoli nel mondo, io porto la mia tradizione, io ho da sempre respirato l’aria napoletana, il nostro patrimonio musicale.
Io spesso mi fermo per trovare un modo per riciclarmi, per creare i giusti tempi e spazi, oggi la gente scrive di più attraverso un pc e parla di meno da vicino, io nonostante tutto credo nella generazione attuale e cerco di adeguarmi ai tempi.
Noi dobbiamo dare la nostra parte migliore ai figli, come genitori e come educatori, infatti gli adulti tendono a usare un linguaggio errato, non tutti devono essere nei primi cinque posti della classifica, è sbagliato e dannoso che un genitore tenti di riuscireattraverso i figli dove lui non ce l’ha fatta.
Quali svantaggi e vantaggi ci sono nell’essere napoletano?
Io sono napoletano e sono fiero di esserlo. Napoli fa parte dell’Italia ed io mi sento italiano.
Per me è un vantaggio essere napoletano, per la grande ed eterna tradizione musicale che c’è qua.
Com’è stata la tua esperienza con Lucio Dalla, Gigi Finizio e Gigi d’Alessio con cui hai cantato la canzone Napule?
Loro sono miei amici, è stata una magnifica esperienza, con Lucio Dalla avevo collaborato a un evento a Capri, a cui ero arrivato in piena notte tra mille difficoltà logistiche, e insieme abbiamo cantato un omaggio a Renato Carosone, “Na canzuncella doce doce”
Quanto sei innamorato di Napoli da 1 a 10?
Io sono innamorato, non faccio una classifica, amo la mia città, spesso mi fa stare male, io da napoletano non ne posso più di sentire sempre le stesse lamentele e nessuno ci aiuta.
Io mi rivolgo ai napoletani, a quelli che producono, che lavorano, io chiedo la collaborazione dei napoletani, non mi rivolgo alla politica, siamo noi dobbiamo cambiare, noi non abbiamo generato questa situazione dell’immondizia, e invece viene sempre fuori la parte negativa.
Io non voglio parlare del passato, io voglio andare avanti, difendiamoci la nostra città.
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