Com'è importante stare a due, maschio e femmina, per questa città. Chi sta solo è meno di uno.
(Erri De Luca, "Montedidio")
Da sempre l’anima di una città è nella sua storia più profonda, e dunque nel mito, che narra verità eterne in storie avvincenti che resistono all’aridità degli uomini per educarli, di generazione in generazione, di bocca in bocca, di cuore in cuore.
E proprio il mito vuole che Napoli nasca dalla passione d’amore: lo stabiliscono le due leggende che potremmo definire di stampo “eziologico”, ovvero volte a spiegare l’origine della città. La prima storia, quella meno conosciuta, racconta dell’amore di Cimone e Partenope, e della loro fuga, per contrastare un matrimonio combinato, che li farà approdare a Napoli, dove il loro amore – per dirla con la Serao – si diffonderà lungo tutta la città, da Posillipo a Poggioreale.
Napoli, inoltre, stando agli antichi storici greci e romani, nasce proprio dove la sirena Partenope si suicida per amore dopo il rifiuto di Ulisse, che si fa legare al palo della nave pur di non cedere al fascino e per non restare ammaliato dal suo canto.
Partenope, però, – come spiega Matilde Serao nei versi che ispirano questo blog – non muore, non ha tomba, è immortale.
E si diffonde lungo la città, nei volti delle coppie che passeggiano per le strade del centro, nei visi di coloro che si sposano a Napoli o che vi si recano in viaggio di nozze. Partenope è nei gesti degli innamorati che si baciano per strada e si promettono amore eterno, nelle mani di chi - incurante di ogni regola - dichiara il proprio amore a caratteri cubitali sugli scogli di via Caracciolo, nella testa di chi aggancia lucchetti alle ringhiere del lungomare in segno di amore eterno, nella voce di chi – con versi immortali – racconta storie musicate, negli occhi di chi rivive storie rappresentate sul grande schermo. Partenope è nei versi di “Marechiaro”, di “O paes d’o’ sole”.
Napoli è la città che nasce da un amore negato, un sentimento spezzato e che nonostante lo scorrere del tempo pare non abbia dimenticato le sue origini che rivivono in quella eterea malinconia di una giornata afosa sul lungomare, quando pare che tutto dorma inconsapevole.
Partenope, uno dei tanti simboli cittadini, è forse non solo un simbolo, ma la sua stessa essenza, la sua eterna e contraddittoria bellezza, il suo battito, il suo ego. Ognuno ricerca la propria metà con un desiderio intenso e lacerante. Amare è struggersi, è passione, amare equivale a vivere. Napoli ama con intensità, Napoli non conosce mezze misure, Napoli è estrema.
La tradizione musicale e cinematografica ne è testimone: dalla sceneggiata al rap attuale, a De Filippo a Mario Merola, questa terra arde di passione, celebra il matrimonio come un rito quasi pagano, di feste, canti, danze e cibo in abbondanza.
La sirena è un messaggero d’amore in una terra che fa da sempre della passionalità la sua arma vincente. In fondo “qui amano anche le pietre”.
complimenti. davvero un bel blog
RispondiEliminaDa parte di uno dei creatori.....grazie mille Giovanni e continua a seguirci:)
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