domenica 17 luglio 2011

Innamorati di Napoli - Maurizio Aiello - Capitolo 15

La serie tv “Un posto al sole” e la trasmissione di Rai1 “Ballando con le stelle” lo hanno reso ancora più popolare agli occhi del grande pubblico. Parliamo di un altro napoletano doc, una di quelle persone che amano profondamente la propria città pur essendosene spesso allontanati per motivi di lavoro. Nasce nel 1970 a Vico Equense e mostra ben presto le sue doti di attore recitando fin dalla tenera età di fronte al pubblico del teatro di una parrocchia di Castellammare di Stabia. Parliamo di Maurizio Aiello, idolo delle ragazze e sex symbol che da qualche anno è anche editore di una rivista, “I'm magazine”, che si propone di essere un punto di riferimento su tutto ciò che accade in Campania per lettori di ogni età.


Abbiamo posto a Maurizio Aiello le domande che solitamente facciamo ai nostri innamorati di Napoli. Un modo per farci raccontare da un altro napoletano famoso il rapporto con la città della sirena Partenope. Ecco cosa ci ha risposto.

Maurizio, qual è per lei il posto più romantico di Napoli?
“Napoli è romantica nei suoi paesaggi. Il posto più suggestivo per me è sicuramente lo scorcio di Castel dell'Ovo che sembra sorgere dal mare con il Vesuvio alle spalle. E' di particolare bellezza nelle prime ore della mattina, quando la città dorme, quando nell'aria c'è una quiete incredibile”.

Lei è spesso in giro per l'Italia e all'estero. Qual è l'immagine di Napoli che porta con sé, quella che vorrebbe venisse fuori, tra le tante?
“Quando sono in giro per l'Italia e all'estero cerco di trasmettere in ogni caso il meglio di Napoli. Il meglio di questa città per me non si limita alla pizza e al mandolino; il meglio per me è molto di più: è la vitalità, lo spirito di sopravvivenza, la forza di riemergere, la fantasia di un popolo...”

Qual è il suo rapporto con Napoli e con i napoletani?
“Il mio rapporto con Napoli è fantastico. Napoli, anche nei periodi di maggiore 'decadentismo', come questo che stiamo vivendo, ti fa sentire sempre a casa. I napoletani mi vogliono bene, mi fanno sentire uno di loro, amico di tutti. A Napoli se hai qualche difficoltà tutti si mobilitano per aiutarti; i napoletani hanno un grande cuore. Se dovessi dirlo in una frase direi che a Napoli non ti senti mai solo”.

Cosa ha significato, per lei, nel corso della sua carriera, essere napoletano?
“Per me essere napoletano non è mai stato un limite, anzi... Purtroppo, però, è anche vero che spesso verso i napoletani si ha sempre dei pregiudizi. Ci sono alcuni che pensano che a Napoli siamo tutti ladri, sfaticati e maleducati. Nonostante io ami tantissimo Napoli, non possono non riconoscere che di questo pregiudizio siamo in gran parte responsabili noi. E' un dato di fatto, purtroppo, che un napoletano 'peggiore' dia particolarmente nell'occhio rispetto a un maleducato toscano, tanto per fare un esempio... A Napoli è tutto elevato al quadrato: la signorilità, il buon gusto, l'eleganza e anche la maleducazione talvolta...”

Qual è il periodo storico di Napoli che la affascina di più?
“Sicuramente quello borbonico, un periodo d'oro per Napoli. Per il resto, guardando alla storia e a tutte le dominazioni subite da questa città, si spiegano molti aspetti della cultura partenopea che portano poi anche a giustificare le tante pecche”.

Quanto è innamorato di Napoli da 1 a 10?
“10, senza dubbio!”

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