Uno degli aspetti che più colpisce della "fortuna" della Sirena, ovvero della sua capacità di essere ripresa, sempre con successo, nel tempo, è il fatto che sia scelta da persone (aziende, marchi, in ogni modo, "autori") che sentono il bisogno di un porto sicuro per spiccare il volo, rilanciarsi, o per dare una nuova immagine di sè.
Il mito della Sirena, in pratica, è visto come garanzia di successo.
E' quello che accade anche con la più famosa trasposizione per il cinema del mito della donna pesce: "Splash - Una sirena a Manhattan", del 1984.
Nella Manhattan degli anni '80, tra salvataggi e colpi di scena, la vita di un ragazzo viene travolta e stravolta dall'incontro con una sirena, di cui lui finisce per innamorarsi.
Inutile dire che il film ebbe un enorme successo, tanto da meritarsi, nel 2009, i festeggiamenti hollywoodiani per i suoi 25 anni, ma ciò che ci interessa è l'identità del regista e dei protagonisti principali.
A dirigere la pellicola è Ron Howard, alle prime esperienze da regista dopo la consacrazione in "Happy Days" come Ritchie Cunningham: ora è uno dei personaggi di Hollywood più apprezzati e ha all'attivo capolavori come A Beautiful mind, Il codice da Vinci, Cinderella man e molti altri
A far la parte della sirena è Daril Hannah: l'attrice era alla ricerca di consacrazione dopo l'enorme successo di Blade Runner, ma sentiva il bisogno di staccarsi dal personaggio creato da Ridley Scott. Risultato? Adesso è una delle star più ricercate di Hollywood, nonchè una delle muse preferite di Tarantino che la sceglie tra le protagoniste della saga di Kill Bill.
Infine il personaggio maschile, Alan, l'innamorato della sirena, interpretato da Tom Hanks, al suo primo vero film per il grande schermo. Inutile dire cosa venne dopo: due Oscar, otto film consecutivi da oltre 100 milioni di dollari al botteghino, protagonista di pellicole entrate a buon diritto nella storia del cinema ecc.ecc.
Ma tutti loro hanno cominciato da qui: da un mito immortale che ha esteso a loro la sua popolarità.
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