mercoledì 11 agosto 2010

Innamoràti di Napoli - Edoardo Romano - Capitolo II

"Innamoràti di Napoli": schede di uomini che hanno fatto la storia, propria o del proprio paese, ma sempre con Napoli nel cuore, da chi è nato a Napoli ma è divenuto famoso in Italia (e spesso nel mondo), a chi da Napoli è stato solo adottato, ma, amato dal mondo, ha scelto di amare solo la città di Partenope. L'amore - disse qualcuno - è l'unica cosa che, se condivisa, aumenta; e loro, gli innamorati di Napoli, hanno portato e portano la passione di questa città e per questa città in Italia e nel mondo. Ma quale Napoli è rimasta loro nel cuore? E quale Napoli tentano di mostrare al pubblico? Questo tenteremo di scoprirlo man mano, con un personaggio per ogni capitolo
Il secondo intervistato per la nostra rubrica è Edoardo Romano, comico napoletano che raggiunse, insieme al suo gruppo, i Trettre, una grande popolarità negli anni Ottanta con la partecipazioni a programmi televisivi tipo “Drive in”, “Il tg delle vacanze” e “Buona domenica”.
Edoardo Romano ama definirsi, nelle sue biografie, un napoletano verace. Nato a Napoli nel 1942, nel 1975 lascia il suo lavoro in una multinazionale per intraprendere la carriera artistica. Cinema, teatro e televisione decretano presto il successo del gruppo comico che forma assieme a Gino Cogliandro e Mirko Setaro. 
Da anni Romano risiede in Brianza, ma porta sempre nel cuore la sua Napoli che – come ci racconta – “spesso viene rappresentata solo come una cartolina”.


Edoardo, qual è, secondo lei, il luogo più romantico di Napoli?
Senza dubbio Marechiaro. Ma non perché sia legato a qualche storia particolare. Dico Marechiaro perché mi sembra il luogo più bello, che risponde a caratteristiche precise, per stare insieme a una persona solo con il mare e la luna intorno, senza altre distrazioni. Ma non c’è solo Marechiaro. Potremmo fare un discorso del genere anche per Mergellina e Posillipo. Ci sono zone d’Italia che non hanno niente rispetto al patrimonio napoletano; eppure sono molto conosciute, hanno costruito la loro immagine solo su qualche particolare, attirando turisti da ogni dove.
Quale Napoli porta in giro in Italia e nel mondo?
La Napoli che ho sempre amato, quella che non è solo una cartolina da esibire ai turisti. Napoli è una realtà bella, storica; ma non si può vivere solo di questo. Sono tornato nella mia città in autunno e, devo essere sincero, sono rimasto un po’ deluso: ho capito che per vivere a Napoli significa adeguarsi, essere rassegnati. E io, onestamente, non ci sto.
Quanto è difficile per un napoletano affermarsi nel mondo dello spettacolo?
Credo sia difficile per tutti. Il napoletano, però, forse è avvantaggiato perché ha sempre una marcia in più. Un solo suggerimento: a Napoli c’è una scuola universale di teatro; credo sia fondamentale l’applicazione su queste cose. Invece noto che si fa prima a scrivere un testo nuovo, magari pieno di parolacce, per avere successo.
Qual è il suo rapporto con Napoli e i napoletani?
Nonostante le critiche obiettive, il mio rapporto è buono. Io non rinnegherei mai le mie origini.
Quanto è innamorato di Napoli da 1 a 10?
Sette. Amo la mia città ma non mi rassegno a vederla così. Quando sono a Napoli mi arrabbio quando noto che esiste ancora parecchia inciviltà. 

2 commenti:

  1. Interessante.
    Un suggerimento: forse sarebbe meglio nel titolo mettere "capitolo II" prima di "Edoardo Romano", perché cosi' puo' sembrare - come è successo a me - che ci sia una prima parte dell'intervista a Romano, che invece inizia e fiisce in questo articolo.

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  2. Grazie per il suggerimento e per la visita, Piero! :-)

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