Alessandro Papari è un pittore napoletano classe ’71, con all’attivo vent’anni di mostre, dei quali oltre dieci di mostre personali (la sua prima risale addirittura al 1998) ed esposizioni in tutto il mondo (sue opere sono state arrivate a Londra e perfino in Sud Corea). Anche in Italia la sua arte è stata riconosciuta e apprezzata da critici dell’importanza di Giorgio Seveso (che ha addirittura curato una sua personale) e Flaminio Gualdoni.
La Napoli di Papari è una cartolina speciale ritratta da un occhio unico, lontano da ogni stereotipo, negativo e positivo, come osservato dal critico Lorenzo Canova, una città che fonde bellezze naturali ormai straniate da modernismo e degrado insieme a uomini che sembrano compenetrarle come scivolando sopra di loro, in attesa del pertugio adatto per sistemarsi, in una realtà quasi straniante.
Papari usa lo sfumato per allontanare reciprocamente uomo e paesaggio, ognuno immerso nella propria enigmatica solitudine, in particolare quella dell’ambiente che si ritrova sedotto ed abbandonato dall’uomo con ecomostri industriali e trasformazioni permanenti e peggiorative.
La Napoli di Papari è quella dell’Italsider, della spiaggia di Coroglio, della Cementir, della Nisida nel progetto di Achille Lauro (che voleva impiantarci un casinò e trasformarla in una Las Vegas Italiana) e di uomini che, senza volerlo, la rispecchiano, continuando ancora a stupirsi.
Tubo Catodico di A.Papari |
Alessandro Papari |
Bravi, continuate così! :-)
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