Castel Sant'Elmo (a sinistra) e San Martino |
Napoli è una città al contrario, dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto, appare sempre intensa, inconfondibilmente bella.
Ma è anche una città al contrario perché in fondo nulla va come dovrebbe andare, spesso tutto scorre nel verso sbagliato, come un fiume che perde il suo letto e va controcorrente.
Dall’alto della città partenopea domina incontrastato Castel Sant'Elmo, un possente edificio, in parte ricavato dalla viva roccia (tufo giallo napoletano), che trae origine da una torre d'osservazione normanna chiamata Belforte.
Per la sua importanza strategica, il castello è sempre stato un possedimento molto ambito: dalla sua posizione (250 m sul livello del mare) si può controllare tutta la città, il golfo, e le strade che dalle alture circostanti conducono alla città.
Il suo fascino e la sua bellezza sono indubbiamente legati al panorama, al senso di dominio assoluto che sprigiona, alla sensazione che dall’alto ogni cosa sia perfetta: quassù non arrivano le miserie, e la nobiltà fa il suo trionfo nelle architetture maestose e negli scenari mozzafiato.
Il castello unisce storia e poesia, arte e cultura, passato e presente, identità dimenticate e nuove, diventando uno dei simboli principali di una città in costante evoluzione: ospita, infatti, alcuni degli eventi più importanti della cultura napoletana: mostre, convegni, celebrazioni, che si avvalgono di quel luogo, del suo incanto unico e antico e della sua posizione, che sembra dominare Napoli con un potere incontrastato.
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