venerdì 22 ottobre 2010

Innamoràti di Napoli - Pietra Montecorvino - capitolo 7

"Innamoràti di Napoli": schede di uomini che hanno fatto la storia, propria o del proprio paese, ma sempre con Napoli nel cuore, da chi è nato a Napoli ma è divenuto famoso in Italia (e spesso nel mondo), a chi da Napoli è stato solo adottato, ma, amato dal mondo, ha scelto di amare solo la città di Partenope. L'amore - disse qualcuno - è l'unica cosa che, se condivisa, aumenta; e loro, gli innamoràti di Napoli, hanno portato e portano la passione di questa città e per questa città in Italia e nel mondo. Ma quale Napoli è rimasta loro nel cuore? E quale Napoli tentano di mostrare al pubblico? Questo tenteremo di scoprirlo man mano, con un personaggio per ogni capitolo.

L'innamorata di oggi è Pietra Montecorvino, una delle migliori interpreti napoletane moderne (ha collaborato con artisti del calibro di Angelo Branduardi, Edoardo Bennato, Enzo Gragnaniello e Peppino di Capri ed è stata più volte in tournee mondiali), attrice di grande esperienza (il suo debutto, con Renzo Arbore e Roberto Benigni in FF.SS., che mi hai portato a fare sopra a Posillipo, che non mi vuoi più bene, è datato 1983) nonchè protagonista sul palcoscenico teatrale negli spettacoli Neapolitan Tango (ideato e diretto da lei) e Napoli mediterranea. E' attualmente sugli schermi nel film-documentario su Napoli, Passione di John Turturro.
 




Pietra, qual è, secondo lei, il luogo più romantico di Napoli e perché?
Di sicuro "A' Fenestrella" di Marechiaro, non solo perchè è un posto bellissimo, ma anche e soprattutto perchè è legato ai miei esordi, poichè era presente all'inizio del film di Arbore "FF.SS."

Lei è sempre in giro per l’Italia e per il mondo per motivi di lavoro. Quale Napoli porta fuori dal territorio cittadino e quale quella che tiene a far conoscere al suo pubblico?
Ci sono tante anime diverse a Napoli e ogni artista porta la sua, una Napoli ogni volta diversa. La mia è a cavallo tra l'antico e il moderno, tradizionale sì, ma nella sua maniera particolarissima, di sicuro molto etnica.

Lei e pochi altri (come Peppe Barra) avete recitato in entrambi i documentari cinematografici su Napoli dell'ultimo decennio, ovvero "Cuore Napoletano" e "Passione". Quali sono le analogie e le differenze tra i due film?
L'occhio di un americano è un occhio straniero e non può che essere diverso dall'occhio di un italiano o di un napoletano stesso. Turturro fa filtrare solo ciò che gli piace, non deve difendere niente ed è molto libero sull'argomento, che è stato davvero trattato con molta "Passione". Inoltre John è un grande attore, sa cosa accade sul set e cosa può piacere al pubblico. "Passione" è diversa da "Cuore Napoletano", non ha la pretesa di mettere insieme tutti gli artisti napoletani (anche perché sarebbe impossibile) ma ne sceglie i più adatti (che non vuol dire per forza "i migliori").

Qual è il suo rapporto con Napoli e i napoletani?
Il napoletano è come ogni persona, può essere bella o brutta, ma a Napoli tutto diventa incredibilmente esagerato, anche i sentimenti, soprattutto l'amore. Napoli riesce a soffrire senza rendersi conto di essere la città più bella del mondo, perchè i Napoletani non sono mai usciti da Napoli e non possono fare il confronto con tutto ciò che c'è al di fuori. Napoli è bella, ma, come tutte le cose belle, è dannata!

Quant'è innamorata di Napoli, da 1 a 10?
0 e 10, come tutti i Napoletani io sono contraddittoria e porto dentro le mie contraddizioni, il rovescio della medaglia, il più e il meno, il buono e il brutto, in tutto.



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