sabato 25 febbraio 2012

Napoli a Sanremo




Quando si parla di musica italiana nel mondo, il contributo di Napoli (dalla musica d'opera ai grandi classici) è imprescindibile e l'omaggio doveroso.
Per questo, quando il 62° Festival della Canzone italiana sceglie di dedicare al tema la sua terza serata, la città della Sirena non può mancare e si presenta sul palco con due artisti d'eccezione: Noà e Alessandro Siani.

Se di Noà e del suo amore per Napoli avevamo già parlato qualche mese fa, non può passare sotto silenzio la magistrale esecuzione di "Torna a Surriento" e "Era de Maggio", (insieme ad Eugenio Finardi, l'artista in gara, che ne ha cantato i contraltari inglesi) con cui ha deliziato il palco dell'Ariston e, di riflesso, tutta l'Italia che seguiva il Festival.

La scelta di Siani come comico principe di una delle serate del Festival non fa altro che aumentare l'omaggio a Napoli fatto da Sanremo nella serata in cui il valore dell'arte partenopea poteva brillare di più.

Sul personaggio in generale, il discorso è più complesso, e sarà trattato in altra sede. Per ora ci limitiamo a offrirvi il suo omaggio al Sud ed alla sua Napoli.


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2 commenti:

  1. Noà è bravissima. L'ho sentita cantare delle villanelle napoletane del '500 in un modo superbo. Sentire il napoletnao e l'ebraico cantati assieme è molto emozionante. La sua voce è una testimonianza preziosissima per la canzone napoletana nel mondo.

    Siani è eccezionale ed è stato molto bello l'omaggio che gli ha reso il pubblico dell'Ariston.


    Purtroppo noi napoletani siamo abituati a sentirci citati solo per fatti negativi.
    Queste esibizioni ci inorgogliscono oltremodo.

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    1. Non possiamo che condividere. Lo Guarracino, c'è un indirizzo email a cui possiamo contattarti? Ti lasciamo il nostro intanto: blogpartenope(at)gmail(dot).com. Speriamo di sentirti presto. Grazie!!! :-)

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